Malinconia

 





E questi ultimi anni, io li ho spezzati e disfatti, disertando la fabbrica del tempo, ogni volta che i suoi ritmi prescritti mi sbigottivano, nella loro eternità numerata. Alla mia assenza, gli orologi del mondo saltavano, e le giornate si sfogliavano in disordine come truccioli di una pialla sconnessa. Mi ridestavo da un sonno di più giorni, supponendo di essermi addormentato la sera prima ......Certo mentre io dormivo - i corpi miracolosi - avranno rifatto alle nuove stagioni, la loro muta, per gli appuntamenti dell'amore. Ma il mio corpo si è consegnato nei sonni alla vecchiaia . . . . . . il futuro fugge all'indietro,il passato viene incontro. E in questa anarchia falotica, di là dalle croci dei giorni, c'è lei che mi aspetta, coi suoi primi baci
E.Morante

 
La profondità appartiene soprattutto all'uomo triste. Si tratta di una costituzione quasi patologica in cui ogni cosa, per quanto insignificante, mancando ad essa il rapporto naturale e creativo, appare come cifra di una saggezza enigmatica. Cosi, nella Malinconia di Durer "gli utensili della vita giacciono inutilizzati al suolo, come oggetto di un puro elucubrare
La costituzione malinconica è interamente consegnata alla natura poichè ogni saggezza del malinconico appartiene al profondo ,ed è ottenuta nell'immersione nella vita delle cose creaturali, mentre nulla perviene ad essa della voce della rivelazione. Le aspirazioni della madreterra tralucono al malinconico dalla notte del suo elucubrare come tesori dall'interno della terra;ogni intuizione fulminea gli è estranea. La malinconia, fedele alle cose ma non agli uomini, tradisce il mondo per il sapere.

W.Benjamin

Nuvole





















"Poiché mai esperienze furono più radicalmente smentite di quelle strategiche dalla guerra di posizione, di quelle economiche dall’inflazione, di quelle morali dai detentori del potere. Una generazione che era andata a scuola col tram a cavalli, si trovava, sotto il cielo aperto, in una paesaggio in cui nulla era rimasto immutato fuorché le nuvole, e sotto di esse, in un campo magnetico di correnti ed esplosioni micidiali, il minuto e fragile corpo dell’uomo».

Walter Benjamin