L'idea triste

In un passaggio di «Variazioni sulla libertà» (Sguardi sul mondo attuale, pp. 67‑68) Valery dice che la libertà della mente consiste nella capacità ‑ un automatismo la chiama ‑ di ridurre nel più breve tempo possibile le idee alla loro natura di idee, di essere delle idee e nient'altro che idee, impedendo di confonderle con ciò che esse rappresentano o con i valori affettivi e impulsivi che l'accompagnano: il rapporto che infatti lega le idee a questi valori è solo accidentale. L'esempio di tutto questo è quello dell'idea triste: un'idea triste si deve scomporre in un'idea senza tristezza e in una tristezza senza idea. La libertà di cui parla Valery non si deve confondere con la cosidetta libertà di pensare, cioè di manifestare le opinioni. La libertà secondo Valery non ha nulla a che fare con le opinioni, cioè con la dimensione della doxa. La libertà ha che a che fare con l'indipendenza della mente dal sistema delle abitudini, delle credenze e degli affetti che tendono a condizionarci.

da Tuttofuorchèlenuvole,blog filosofico-politico di Bruno Moroncini

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